martedì 25 settembre 2012

Guido

Casualmente ho saputo che Guido si è stabilito in un paese vicino, dove ha avviato un'attività di assistenza per PC. Sono andato a trovarlo e abbiamo passato un po' di tempo insieme a scambiare due parole.
Guido ha percorso "el camino" quattro anni fa, d'agosto. Un'esperienza terrificante, seppure filtrata attraverso l'ironia che lo contraddistingue da sempre. 
Il "camino" è affollatissimo nei mesi estivi e l'impresa è ardua, poiché una folta schiera di "pellegrini" sente di dover dare dimostrazione delle proprie qualità atletiche. Pare che in certi punti la ressa fosse al limite del sopportabile.
Davanti al mio prosecco e al suo Spritz, il suggerimento è stato quello di scegliere il periodo primaverile, o autunnale, consapevole del fatto che una buona fetta di cammino si dovrà compiere sotto la pioggia insistente.
Sembra poco, ma è un altro tassello nel pensiero che diventa sempre più abbordabile e sempre più concreto anche per chi, come me, può considerare  il viaggio un'avventura bella e buona.
Mi conforta molto la conferma di Guido che lungo il tragitto hai tempo per riflettere e considerare in modo diverso, forse più distaccato le cose, sembra poco, tuttavia è un invito a una pausa, in un mondo in cui pare che rallentare un poco, seppure per pensare, sia considerato un orrore, quando non addirittura un crimine.
Abbiamo tutti bisogno di una prospettiva diversa, forse io più di chiunque altro.

lunedì 3 settembre 2012

Lo zaino

Alla fine, la decisione è caduta su uno zaino da trekking professionale, da 85 lt., caldamente suggerito dalla titolare del negozio in una scelta di quattro aspiranti ad accompagnarmi nel viaggio.
La capienza è considerevole, ma la mia amabile interlocutrice ha sottolineato che la differenza di peso fra quello e un 65 lt., è risibile, mentre l'opportunità di potere avere dello spazio in più per ogni evenienza è importante.
Le regolazioni sono importanti e la mia scelta è caduta sull'oggetto che presentava un range più ampio di possibilità.
La regolazione dello schienalino, della cintura in vita e degli spallacci, garantisce un assetto ottimale che dovrebbe consentire di scaricare sulle anche il peso importante, lasciando alle spalle i residui direzionali.
Quindi, la fatica ci sarà, sarebbe stupido pensare il contrario, ma dovrebbe risultare ottimizzata, consentendo un sforzo prolungato di almeno 28 giorni.


domenica 19 agosto 2012

Zaini

Il ventaglio d'offerta degli zaini è imbaazzante, da quanto è vasto e variegato. Ci sono sacche per tutti i gusti e tutte le esigenze, al cui confronto, il vecchio contenirtoe dell'italico regio esercito sembra l'uomo di Neanderthal, paragonato al Homo Sapiens.
I suggerimenti che avevo trovato indicavano un giusto orientamento verso un sacco da 65 litri. Ho riscontrato perplessità su questo dato da parte degli esercenti. Il motivo è la mia altezza e l'impossibilità di egolare oltre un certo limite lo schienalino dello zaino. Un paio mi hanno suggerito oggetti da 70, 80 litri, specificando che non è obbligatorio riempirli, ma nel contempo si regolano molto bene sulla mia lunga schiena.
Il prezzo varia dai 60 ai 120 euro e, a parità di qualità, non c'è questa gran differenza, fra le diverse capacità.
Altro passettino.

mercoledì 1 agosto 2012

Bicicletta.

La bicicletta può essere spedita in vari modi e forme, può viaggiare come bagaglio al seguito sia in treno che in aereo, a un prezzo estremamente modico, opportunamente imballata può essere portata gratis come valigia sul treno.
Il tutto perchè ancora non è chiaro come si svolgerà el camino, ma intanto sappiamo che si svolgerà.... ed è un bel punto fermo.

domenica 15 aprile 2012

Il sacco

Per lo spostamento sarà necessario uno zaino che verrà offerto dal mitico Beppe. Mica cazzabubole, uno zaino di quelli da escursionisti seri, rocciosi e decisi. Gli amici ci sono e si sentono pure in modo tangibile, a volte.

mercoledì 4 aprile 2012

E siamo ad aprile

È deciso, sarà a piedi.
Qualche notte fa, durante le veglie insonni, ho visto sul canale documentaristico della RAI il reportage di un ragazzo inglese che ha percorso il "camino frances" in cinque settimane.
Prendendo a riferimento un percorso di 800 km., cinque settimane significa farsi 160 km. a settimana, ovvero poco più di 22 km. il giorno, che è un'impresa abbordabile.
Sarà da verificare su di una delle carte che ci sono la possibilità di recuperare un posto per dormire, tenendo quella media, se così fosse, siamo a posto.
Paolo per la seconda volta mi ha suggerito di tenere pantaloni lunghi anche ne periodo caldo ecalzature chiuse e di fare molta attenzione ai serpenti, vipere in particolare. Credo che questo suo timore derivi dala tradizione pugliese di  San Paolo dei serpenti o da quella abruzzese di San Domenico dei serpenti o festa dei serpari,
Cercherò con maggiore attenzione sulle informazioni disponibili in rete riguardo a questo aspetto, perchè non avevo rilevato la presenza di un problema di questa natura nelle pagine relative ai diari di viaggio che ho letto.
Intanto prepariamo le gambe.


domenica 11 marzo 2012

A piedi o in bicicletta?

Ho incontrato Benedetto. 
Era venuto a sentire il concerto in cui suonavo e, subito dopo l'esibizione, ci eravamo  scambiati le impressioni sulla serata e cominciato a chiaccherare, come spesso accade di arte e delle sue influenze sulla nostra vita. 
Succede in queste occasioni che ci siano anche altri amici, che con crescente cicaleccio parlino di quello che è accaduto, i soliti complimente e le amenità varie fra le quali, la notizia della mia intenzione di fare il camino.
Benedetto ha preso molto seriamente la cosa (cosa che non tutti hanno fatto) e mi ha chiesto; "lo fai in bici?"
"No" ho risposto " avevo intenzione di farmela a piedi, così, tanto per raccogliere meglio le idee".
Lui ci ha pensato un poco e poi ha affermato:" credo che la bicicletta sia più congeniale a un'esperienza di questo genere, vedi il paesaggio che scorre, e puoi pensare con maggiori energie, ma non così provato fisicamente come se tu camminassi. Potresti avere un pensiero più completo, più aperto e più libero."
Non avevo mai riflettuto sulla possibilità di fare il camino in sella, una cosa da aristocratici, con due ruote, invece che con quattro zampe, ma pur sempre da aristocratici.
Guardando la rete, scopro che anche la bicicletta ha la sua brava organizzazione e che molti sono coloro che affrontano questa avventura col supporto dei pedali.
La tesi di Benedetto è supportata dalla vasta letteratura del teatro dinamico di Eisenstein, dove le azioni venivano animate da scenografie in movimento grazie al supporto dei rulli, quando non direttamente disegnate su rulli verticali che ruotava collo svolgersi dell'azione.
Ma il lento evolversi del pensiero del pellegrino a piedi e la crescente fatica che grava sulle sue spalle, porta l'esperienza interiore a svilupparsi nell'introspezione più esasperata, o almeno osì io me la immagino nella mia fantasia di uomo alla ricerca dell'uomo. 
Il pensiero del filosofo a due ruote, ha un andamento altrettanto lento, ma più dinamico e, se diluito in tempi lunghi, con un rapporto certamente più agevole con la fatica fisica.
In effetti, pensandoci bene, sono due esperienze dello spirito che potrebbe valere la pena di vivere.

venerdì 9 marzo 2012

La durezza dell'allenamento

E così abbiamo stabilito il limite di due ore.
Due ore di cammino, due ore di corsa, due ora di pedalate.
In due ore di cammino si percorrono circa 9 km. con una andatura tranquilla.
In due ore di corsa (molto blanda) i km. percorsi sono 14 e spicciolini
In due ore di pedali i km. diventano 34 (stiamo parlando di un ventina km. fuori strada  e circa 4 km. in salita media).

martedì 6 marzo 2012

C'è sempre un inizio.

Se diamo per scontato che ci sia sempre una fine, è acclarato che ci sia sempre un inizio. 
È una delle manifestazioni più evidenti del dualismo che governa il mondo, la fine senza inizio non alcun significato, così come l'inizio deve trovare sbocco nella fine. 
L'eterna complementarietà che si traveste da scontro e viceversa. 
I più deboli sentono lo scontro, il nemico, il bene contro il male, perdendo di vista che se il bene è apprezzabile è solo perché ha un contraltare nel male e le due entità si qualificano vicendevolmente..
A nulla sarebbero servite le splendide chiacchiere di Gesù Cristo se non ci fosse stato Giuda, vero fautore del miracolo del cristianesimo, con la sua abnegazione al piano del Maestro, fino al più orribile dei sacrifici, eseguito su precisa indicazione di Gesù ("Tu lo hai detto") che durante l'ultima cena, conoscendo bene i suoi discepoli, affidò al più erudito di essi il compito ingrato di consegnarlo ai soldati (non erano profezie, come qualche stolto sostiene, erano piani attuativi).
In questa lotta-collaborazione si inserisce la voglia di intraprendere questo cammino, che è certamente un'impresa assai più grande di me, ma se non si tenta non si può nè avere successo, né fallire.
Come dicono i filosofi da due soldi, non è importante se arrivi, ma quallo che provi quando corri. L'idiozia decoubertiniana che si annida nell'ipocrisia di ognuno di noi.
Così incominciamo l'allenamento più specifico, per ora corsa e camminata alternate per rinforzare un po' le cosce e abituare il fiato. Un paio d'ore di attività possono aprire un universo.
Domani si continua.

lunedì 5 marzo 2012

Occorre cominciare.

Il 2012 è cominciato all'insegna della pigrizia, giustificata parzialmente da un incidette alla gamba sinistra, che ne ha compromesso per diverse settimane il corretto utilizzo.
Per onestà intellettuale, dobbiamo anche dire che il periodo in questione è continuato per tutto il mese di febbraio e ha tracimato senza volere in marzo.....
Ora occorre porre un freno all'accidia latente e ricominciare il movimento, per un'impresa che è slittata su consiglio di un pellegrino esperto, che ha suggerto di rimandare la cosa a momenti più caldi (pare, infatti, che sui Pirenei sia ancora freschino nel mese di aprile).
Riporteremo i dati delle sessioni di allenamento per una verifica dei progressi.

venerdì 10 febbraio 2012

Pellegrinaggio

Col termine pellegrino si indica, in genere, un fedele che intraprende un cammino per finalità religiose legate alla sua salute interiore, alla ricerca della pace con l'Immanente e della salvezza eterna. Una preghiera in movimento, insomma.
Per questo motivo, quando mi trovo a parlare del mio progetto, il termine salta fuori quasi all'istante, unito a quello di pellegrinaggio, col chiaro significato di indicare l'azione che compie il pellegrino.
Uno sforzo ulteriore, potrebbe portare in un porto più sicuro e meno ovvio. Il pellegrinaggio non è necessariamente un cammino di fede, nel senso ristretto che si è voluto dare a questa parola, ma potrebbe tranquillamente essere un percorso nell'anima e per l'anima,; poiché, checché se ne dica, tutti hanno un'anima, tutti hanno quella forza interiore che ci distingue dai sassi e da tutte le altre cose.
L'anima è quell'entità che ci spinge ogni giorno ad affrontare con la dovuta curiosità la vita. Ove uno non abbia la necessaria dose di sete di sapere, subentra la sacralità e l'anima diventa il soffio di Dio, del Principio ispiratore che fa da propulsore al cammino dell'essere umano in questa terra.
Questo è il pellegrinaggio, un cammino, un percorso interiore. Niente a che fare con le camminate verso le grandi mete della Cristianità, la distanza serve a dare il tempo per pensare, serve a pregare (per chi vuole), serve per trovarsi di fronte alla vera essenza dell'individuo e imparare la lezione più complessa della vita: imparare a convivere con sé stessi. Questa è, forse, l'unica vera strada perché la Pace si alberghi in modo stanziale in noi, fino al momento in cui tutto si sbiadirà, fino a scomparire.

venerdì 3 febbraio 2012

Il viaggio.

Le opzioni sono tre: nave, aereo e treno. La prima solo nell'eventualità che la follia biciclettara prevalga e che, quindi il viaggio inizi sotto casa fino all'imbarco per poi proseguire da Barcelona ai Pirenei.
L'aereo offre l'opportunità di volo da Bergamo a Pau con la compagnia low cost RyanAir, sono convinto che prenotando con largo anticipo ci sia la possibilità di trovare qualcosa a buon mercato. Da Pau a St.Jean Pied du Port si trovano sia il treno che l'autobus.
Per il ritorno, Santiago è vicina a un aeroporto (Labacolla) che è collegata con Bergamo tramite la solita RyanAir, anche qui, prenotando con largo anticipo dovremmo non spendere patrimoni.
Comunque, il sito "I camini verso Santiago de Compostela", offre un appoggio solido a tutti i dubbi e le domande che possano venire in mente, ivi compreso un numero grandissimo di link per affrontare con consapevolezza tutte le eventualità.
Siamo vicini al conto alla rovescia, la seconda metà di aprile, comincia a delinearsi come la possibile data di partenza e la fine di maggio come una reale possibilità di ritorno.
Da domani, partiamo con gli allenamenti mirati. Tre mesi dovrebbero garantire una buona preparazione, la tenuta del fisico è tuttavia demandata anche a fattori indipendenti dalla volontà personale. Ma può essere che la sorte ci dia una mano.

martedì 24 gennaio 2012

Riprendere l'obiettivo

Camminare per molto tempo da soli con sè stessi, appare come una terapia di cui molti avrebbero bisogno.
Se mi guardo intorno vedo troppe persone che non hanno dubbi, possiedono la certezza, coltivano il bisogno di sicurezza, di dimostrare a sé stessi, innanzi tutto, e al mondo successivamente, di essere granitici, senza esitazione alcuna, senza ombre nel vasto campo della nostra immensa ignoranza.
Lo studio della filosofia, per quanto superficiale e scolastico sia stati, mi sta presentando un conto salato, che ho deciso di onorare, perché penso che sia un dovere verso la vita, pur rendendomi conto che forse non tutti si sentono di affrontare questo severo giudizio analitico su sé stessi e preferiranno nascondersi fino al giorno della propria fine, dietro una manciata di pietose menzogne.
Ovviamente non osservo loro con sussiego,  ognuno fa e vive come meglio riesce e molti sono quelli che non riescono e pongono fine anzi tempo ai loro giorni. 
La mia è una sfida, ma ancora ben lontana dal poter essere dichiarata vinta, troppi passi e troppi pensieri si frappongono fra l'idea e la consapevolezza, l'intuizione e la realizzazione della comprensione.
Forse è questo il punto, la consapevolezza della mia immensa ignoranza e impreparazione di fronte ai punti fondanti dell'essere umano. La risposta è (forse) nel camminare senza avere un orizzonte facilmente raggiungibile, se non a piccole tappe, una dopo l'altra, centellinando la fatica del fisico e quella del cervello.
Non sappiamo con certezza se c'è la risposta, ma abbiamo prova che un orizzonte c'è, più o meno lontano, ma c'è. Va conquistato, perché non si trova a portata di mano e molti sono gli ostacoli che vi si frappongono.
Realizzare lentamente che la sfida contro sé stessi è un nonsense, semmai è la sfida a favore di sé stessi che ci porta lentamente a una linea di demarcazione sempre più lontana. Ci allontana da quell'orrenda categoria umana rappresentata dalla gente e ci fa scoprire le persone e (forse) alla fine, anche noi stessi..
Forse ne vale la pena, forse c'è ancora la speranza di dare un senso alle cose che anni di inutile perdita di tempo avevano nascosto nella soffitta del pensiero.