Dal diario del Viandante 24 maggio 2013
Notte fredda e umida oltre il tollerabile.
L'Ayuntamiento di Larrasoaña può gentilmente recarsi in culo.
Senza timore di essere smentito, posso affermare che i 6 euro per dormire nell'Albergue Municipal sono letteralmente rubati: stanze umide, letti bagnati, una sola doccia con bagno annesso per 20 persone e l'arroganza del se non vi va bene andate altrove....
Ho svuotato lo zaino e mi sono messo addosso tutti gli indumenti che avevo.... sono comunque morto di freddo.
Alle 7.20 sono in cammino sul Camino del Santiago. Passo per numerosi posti molto carini, con fiumi e torrenti a volontà, col delicato condimento di ponti medievali, abbazie, cattedrali e tutto il repertorio del caso.
La pioggia sembra avermi graziato oggi, ma dura poco. Le gocce scendono e allora mi fermo a un bar-forno improvvisato nel giardino di una casa persa nel nulla.
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Incontro nuovamente Ottavia che sta facendo la tappa con la francese che aveva dormito con noi a St.Jean. Sono contento di averla rivista, è sempre sorridente.
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Pamplona |
Alle 11.00 arrivo a Pamplona, splendida, sotto un sole che ha finalmente vinto contro la pioggia.
Il Camino mi consente di attraversarla tutta a piedi passando per il centro.
Volevo comprarmi un cappello impermeabile, un "gorro" in sostituzione del mio fradicio copricapo, ma Gutierrez mi spara € 85.00... mi tengo il mio, si asciugherà.
In compenso, mi compro un sacco a pelo, non volgio soffrire mai più il freddo di stanotte.
All'una passo davanti all'Università e mi fermo per farmi timbrare la credenziale.
Non so come e non so perchè, ma passo dopo passo mi ritrovo a Cizur Menor, che lascio solo dopo avere fatto rifornimento d'acqua a una fonte con le conchiglie.
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Alto del Perdon |
Il Camino è proseguito con mille sforzi fino ad arrivare all'altopiano del Perdon, dove è situato il monumento al pellegrino più famoso del Camino de Santiago. Mi fermo a respirare, a fare due foto e a bere un po' d'acqua.
Un'indicazione informa che Uterga, il prossimo paese, è dopo 4 km. di discesa. Andiamo.
La discesa è faticosa altrettanto quanto la salita, piena di pietre instabili che provano duramente la resistenza delle ginocchia.
L'albergue di Uterga |
Ancora pochi minuti e sono a Uterga. L'albergue è privato, chi mi accoglie somiglia a mia sorella e il prezzo è ragionevole: 22 euro per letto e cena, considerando che la cena era buona, le docce calde e il letto asciutto.
Ceno con Giorgia, giovane italiana incazzata che lavora in Francia, con Sandro, ex capo (ora a riposo) delle risorse umane della FIAT. e con Sergio, bellunese trapiantato a Padova, che sta festeggiando i suoi 50 anni.
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