Leon 9 junio 2013
La totale disponibilità degli hospitaleros del San Francisco de Asis è stata imbarazzante. Posso restare quanto voglio, finchè non mi sono rimesso in piedi e mi sento in condizione di continuare il Camino, basta che la mattina dica loro che rimango ancora.
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Leòn |
Andando con ordine, dopo la sveglia e l'essermi reso conto di essere un po' malconcio, sono uscito e ho fatto colazione alla Cafeteria di fronte all'Albergue. riprendendo a muovermi, sono arrivato a Plaza Santo Domingo, che mi hanno indicato come il centro di Leon e da lì ho percorso tutta l'Avenida Ordoño II per arrivare alla agognata farmacia.
La strada è piuttosto lunga e durante la camminata, adocchio un negozio dove potrò comprare delle scarpe da trekking più leggere e più larghe, i prezzi esposti per prodotti di marche note persino a me, viaggiano in ordine di grandezza di centrotrenta euro.
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Leòn - Avenida Argentina |
Mentre torno verso la plaza Santo Domingo mi imbatto in una corsa he denomino "Straleòn", che dev'essere molto popolare e partecipata. Una moltitudine di simil-atleti e qualche atleta vero.
Ovviamente sbaglio strada (ho scoperto il giorno dopo che bisogna essere particolarmente bravi per sbagliare strada a Leòn, ci sono indicazioni chiarissime ovunque, attribuisco la mia incapacità allo stato febbrile) e mi ritrovo davanti alla cattedrale.
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Leòn - Cattedrale |
Resto sbalordito, la cattedrale di Leòn è una delle più belle chiese gotiche che mi sia mai capitato di vedere, eppure nei libri non l'avevo mai incontrata..... restisto al dolore alla gamba e mi avventuro dentro questa meraviglia. Entro, mi guardo intorno e mi viene subito alla mente il colloquio di ieri, con la guardia più giovane, che mi aveva subito informato che aveva visitato Pisa ed era rimasto colpito dalla bellezza di Piazza dei Miracoli, ma aveva continuato dicendo che la cattedrale di Leòn era altrettanto bella e che le sue vetrate erano state dichiarate patrimonio dell'umanità.
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Leòn - Casa de Botines (Gaudì) |
Lì per lì avevo pensato al solito sciovinismo di chi ha poco ed esalta quel poco che ha, ma una volta dentro mi rendo conto che aveva ragione, i mosaici delle finestre sono spettacolari, ne rimango affascinato, tanto che mi siedo (nel frattempo è iniziata la Messa) per non disturbare i fedeli che assostono alla funzione religiosa e mi guardo intorno, con assoluta calma. Con l'occasione, ascolto anche la Messa in lingua spagnola, che mi sembra più interessante della nostra, più vera. Ci sono delle differenze grosse, che comprendo nonostante la difficoltà nel seguire una lingua che non pratico più da diversi anni.
Esco e mi fermo a comprare qualche ammennicolo del pellegrino, due panini e torno verso l'albergue. Mi metto a letto a riposare, ne ho proprio bisogno ed è anche il meglio che posso fare in questo momento.
Mi arrivano sempre buone notizie da Pisa, è un conforto e un piacere essere nei pensieri delle persone amate, quando sei lì sembra tutto normale e scontato. Per fortuna, sembra e basta.
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