domenica 11 marzo 2012

A piedi o in bicicletta?

Ho incontrato Benedetto. 
Era venuto a sentire il concerto in cui suonavo e, subito dopo l'esibizione, ci eravamo  scambiati le impressioni sulla serata e cominciato a chiaccherare, come spesso accade di arte e delle sue influenze sulla nostra vita. 
Succede in queste occasioni che ci siano anche altri amici, che con crescente cicaleccio parlino di quello che è accaduto, i soliti complimente e le amenità varie fra le quali, la notizia della mia intenzione di fare il camino.
Benedetto ha preso molto seriamente la cosa (cosa che non tutti hanno fatto) e mi ha chiesto; "lo fai in bici?"
"No" ho risposto " avevo intenzione di farmela a piedi, così, tanto per raccogliere meglio le idee".
Lui ci ha pensato un poco e poi ha affermato:" credo che la bicicletta sia più congeniale a un'esperienza di questo genere, vedi il paesaggio che scorre, e puoi pensare con maggiori energie, ma non così provato fisicamente come se tu camminassi. Potresti avere un pensiero più completo, più aperto e più libero."
Non avevo mai riflettuto sulla possibilità di fare il camino in sella, una cosa da aristocratici, con due ruote, invece che con quattro zampe, ma pur sempre da aristocratici.
Guardando la rete, scopro che anche la bicicletta ha la sua brava organizzazione e che molti sono coloro che affrontano questa avventura col supporto dei pedali.
La tesi di Benedetto è supportata dalla vasta letteratura del teatro dinamico di Eisenstein, dove le azioni venivano animate da scenografie in movimento grazie al supporto dei rulli, quando non direttamente disegnate su rulli verticali che ruotava collo svolgersi dell'azione.
Ma il lento evolversi del pensiero del pellegrino a piedi e la crescente fatica che grava sulle sue spalle, porta l'esperienza interiore a svilupparsi nell'introspezione più esasperata, o almeno osì io me la immagino nella mia fantasia di uomo alla ricerca dell'uomo. 
Il pensiero del filosofo a due ruote, ha un andamento altrettanto lento, ma più dinamico e, se diluito in tempi lunghi, con un rapporto certamente più agevole con la fatica fisica.
In effetti, pensandoci bene, sono due esperienze dello spirito che potrebbe valere la pena di vivere.

venerdì 9 marzo 2012

La durezza dell'allenamento

E così abbiamo stabilito il limite di due ore.
Due ore di cammino, due ore di corsa, due ora di pedalate.
In due ore di cammino si percorrono circa 9 km. con una andatura tranquilla.
In due ore di corsa (molto blanda) i km. percorsi sono 14 e spicciolini
In due ore di pedali i km. diventano 34 (stiamo parlando di un ventina km. fuori strada  e circa 4 km. in salita media).

martedì 6 marzo 2012

C'è sempre un inizio.

Se diamo per scontato che ci sia sempre una fine, è acclarato che ci sia sempre un inizio. 
È una delle manifestazioni più evidenti del dualismo che governa il mondo, la fine senza inizio non alcun significato, così come l'inizio deve trovare sbocco nella fine. 
L'eterna complementarietà che si traveste da scontro e viceversa. 
I più deboli sentono lo scontro, il nemico, il bene contro il male, perdendo di vista che se il bene è apprezzabile è solo perché ha un contraltare nel male e le due entità si qualificano vicendevolmente..
A nulla sarebbero servite le splendide chiacchiere di Gesù Cristo se non ci fosse stato Giuda, vero fautore del miracolo del cristianesimo, con la sua abnegazione al piano del Maestro, fino al più orribile dei sacrifici, eseguito su precisa indicazione di Gesù ("Tu lo hai detto") che durante l'ultima cena, conoscendo bene i suoi discepoli, affidò al più erudito di essi il compito ingrato di consegnarlo ai soldati (non erano profezie, come qualche stolto sostiene, erano piani attuativi).
In questa lotta-collaborazione si inserisce la voglia di intraprendere questo cammino, che è certamente un'impresa assai più grande di me, ma se non si tenta non si può nè avere successo, né fallire.
Come dicono i filosofi da due soldi, non è importante se arrivi, ma quallo che provi quando corri. L'idiozia decoubertiniana che si annida nell'ipocrisia di ognuno di noi.
Così incominciamo l'allenamento più specifico, per ora corsa e camminata alternate per rinforzare un po' le cosce e abituare il fiato. Un paio d'ore di attività possono aprire un universo.
Domani si continua.

lunedì 5 marzo 2012

Occorre cominciare.

Il 2012 è cominciato all'insegna della pigrizia, giustificata parzialmente da un incidette alla gamba sinistra, che ne ha compromesso per diverse settimane il corretto utilizzo.
Per onestà intellettuale, dobbiamo anche dire che il periodo in questione è continuato per tutto il mese di febbraio e ha tracimato senza volere in marzo.....
Ora occorre porre un freno all'accidia latente e ricominciare il movimento, per un'impresa che è slittata su consiglio di un pellegrino esperto, che ha suggerto di rimandare la cosa a momenti più caldi (pare, infatti, che sui Pirenei sia ancora freschino nel mese di aprile).
Riporteremo i dati delle sessioni di allenamento per una verifica dei progressi.