Dal Diario del Viandante
Hornilla del Camino 2 junio 2013
Chi dice che i francesi sono rispettosi delle minoranze è un cazzone. Due anziane zoccole transalpine fino alle 23 passate, nel letto sotto al mio e alle 5.45 di stamani i florilegi di "olalà" e "bontejutajù" si sprecavano.
Attraverso Burgos sotto una pioggerellina in andirivieni e un cielo che minaccia la trebisonda.
Incontro nuovamente Laurent, pilota a riposo (56 anni) che vive in una fattoria alla perfiferia di Chicago (Illinois), facciamo un pezzo di strada isieme, poi lui e la famigliola si fermano in un paesino e io decido di proseguire.

Al bar conosco Jimena, trentenne uruguayana di origini napoletane, con la quale proseguo la strada fino a Horilla del Camino, lì veniamo separati dall'età, lei viene inviata a una collocazione coi giovani e io sono assegnato ai posti previsti per i "diversamente" giovani.

Il paesino è come ne ho visti tanti in Sardegna, tutto muri a secco, case in tufo. La chiesa è romanica fuori, gotica dentro e barocca nell'altare e nella raffigurazione della fede.... sono lugubri questi spagnoli.
Accanto alla chiesa un caratteristico cimiterino con l'erba alta mossa dal vento e antiche tombe usurate dal tempo. In paese alcune tracce dell'antico potere ecclesiastico, come l'antico ospedale dei pellegrini.
Darà una notte lunga, i piedi mi dolgono, speriamo che per domani si calmino. Quasi quasi vado a cena.
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